Quali sono le finalità del “Decreto Ristori”?
“Lo scorso 27 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il cd. Decreto Ristori il quale ha introdotto nuove ed urgenti misure volte al sostegno dei lavoratori e delle attività economiche, che in ottemperanza a quanto previsto da detto decreto e dai precedenti, sono stati obbligati a ridurre o a cessare la propria attività lavorativa e imprenditoriale al fine di ridurre il contagio derivante dal virus Covid-19”.
Quali sono le principali misure previste?
“Una delle principali misure, forse la più importante al fine di garantire un sostentamento alle attività produttive e all’intero sistema economico, è l’erogazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di un contributo a fondo perduto per le attività che dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 del decreto. Un’ulteriore misura a sostegno di dette attività previste dai summenzionati codici ATECO è l’estensione di ulteriori tre mesi (da ottobre a dicembre 2020) del credito d’imposta pari al 60% per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda e la cancellazione della seconda rata IMU in scadenza il prossimo 16 dicembre a condizione che i proprietari siano anche i gestori delle attività esercitate all’interno degli stessi. In aggiunta, è prorogata la cassa integrazione di ulteriori sei settimane per tutte le imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione previste dal Decreto Agosto e per quelle soggette a chiusure o limitazioni. E’ inoltre prevista un’indennità tra i 600 ed i 1.000 euro per i lavoratori stagionali, i lavoratori dello sport e quelli dello spettacolo. Ulteriore proroga è prevista per la presentazione del modello 770 per l’anno d’imposta 2019 al 10 dicembre 2020”.
Quali sono le condizioni necessarie per accedere al nuovo fondo perduto?
“Sono state introdotte delle restrizioni così come ne sono state eliminate delle altre. In particolare, come è stato già precisato in precedenza, non sarà la totalità delle attività economiche a poter beneficiare del contributo a fondo perduto ma soltanto quelle attività che dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 del Decreto Ristori. Altra restrizione resta quella del calo del fatturato in quanto le attività beneficiarie potranno richiedere il contributo a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Per i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, invece, il contributo spetta anche in assenza dei requisiti di fatturato. Condizione necessaria è che la partita IVA sia attiva alla data del 25 ottobre 2020. E’ stato eliminato il requisito del limite di 5 milioni di euro del volume d’affari, allargando nuovamente la lista dei potenziali beneficiari con la previsione, però, che il contributo non possa superare l’importo massimo di 150mila euro”.
Come si accede al contributo a fondo perduto?
“Qui entra in gioco una delle semplificazioni previste dal Decreto Ristori, in quanto soltanto le attività che non hanno usufruito in precedenza di altri contributi (ad esempio il fondo perduto
previsto dal Decreto Rilancio) avranno l’onere di presentare l’istanza di accesso al beneficio, istanza per le quali termini e modalità di trasmissione saranno definiti con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Per tutte le altre attività economiche già beneficiarie di altri contributi l’importo spettante sarà erogato in automatico dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente bancario o postale indicato nella precedente istanza entro il 15 del mese corrente. I nuovi beneficiari potranno probabilmente vedersi accreditare l’importo spettante entro fine anno”.
Quale sarà la base di calcolo del nuovo contributo?
“L’importo del contributo a fondo perduto, per le attività già beneficiare del precedente contributo, corrisponderà a quanto già ricevuto in seguito all’istanza presentata successivamente al Decreto Rilancio. Al detto importo sarà poi applicata la percentuale prevista per il codice ATECO al quale si riferisce l’attività esercitata. Le fasce di importo variano dal 100% al 400% di quanto già percepito, e saranno attribuite in base a quanto le nuove restrizioni abbiano ridotto o addirittura cessato l’attività esercitata. Dei semplici esempi, basati sulla media calcolata dal Governo di quanto ricevuto in precedenza, possono aiutarci a capire come verrà calcolato l’importo del nuovo beneficio: 1. un bar, una gelateria o una pasticceria con ricavi inferiori a 400 mila euro ha ricevuto in precedenza un contributo medio di 1.961 euro; il nuovo contributo a fondo perduto sarà di importo pari al 150% (coefficiente 1.5) di quanto già percepito e sarà quindi pari all’incirca a
2.941 euro; 2. stessa cosa per le attività che prevedono un incremento pari al 200% (coefficiente 2); infatti, un’attività ristorativa che precedentemente ha beneficiato di un contributo medio pari a 6.960 euro, entro il 15 novembre beneficerà di un contributo pari all’incirca ad euro 13.920; 3. la percentuale massima del 400% (coefficiente 4) è attribuita alle discoteche in quanto costrette alla chiusura totale già prima del DPCM 24 ottobre. A queste attività, alle quali in precedenza spettava un contributo medio pari a 2.898 euro, spetteranno all’incirca 11.592 euro. Restano comunque garantiti gli importi minimi pari 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche”.
Alla luce di quanto detto, qual è il suo parere personale e quale il ruolo dello Studio Viglione Libretti?
“Credo che un intervento come quello appena esposto sia senz’altro dovuto e necessario da parte dello Stato, in quanto il virus ci ha catapultati in una situazione che ha avuto un forte impatto
negativo sull’economia Italiana e mondiale. Unica nota negativa di questo intervento potrebbe essere l’esclusione di alcune attività quandanche queste abbiano subito una riduzione delle ore di
lavoro a causa delle restrizioni finalizzate a contenere il contagio dal virus Covid-19. Personalmente ripongo fiducia nelle istituzioni e credo che verrà rivalutata la lista dei codici ATECO ammessi a beneficiare di detto contributo a fondo perduto allargando così la platea degli utilizzatori, così come riportato nell’Art.1 del Decreto Ristori. Attualmente presso lo Studio Viglione Libretti siamo costantemente a lavoro per cercare di risolvere le problematiche legate alla presentazione di nuove istanze e siamo vicini alla clientela in questo momento di difficoltà per qualsiasi problematica legata all’emergenza”.