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FATTURAZIONE ELETTRONICA: VIA LIBERA DALL’UE ALL’OBBLIGO DOMESTICO. DAL 14 APRILE GLI STATI MEMBRI POTRANNO IMPORRE L’E-FATTURA NAZIONALE

FATTURAZIONE ELETTRONICA: VIA LIBERA DALL’UE ALL’OBBLIGO DOMESTICO. DAL 14 APRILE GLI STATI MEMBRI POTRANNO IMPORRE L’E-FATTURA NAZIONALE

Pubblicato in Gazzetta dell’U.E. il Pacchetto VIDA: i Paesi membri potranno introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica per le operazioni interne senza previa autorizzazione della Commissione.

Dal 14 aprile 2025 gli Stati membri dell’Unione Europea potranno rendere obbligatoria la fatturazione elettronica per le transazioni domestiche, sia in emissione che in ricezione, per i soggetti passivi stabiliti nei rispettivi territori. A stabilirlo è il Pacchetto VIDA (VAT in the Digital Age), ufficialmente pubblicato nella Gazzetta dell’UE lo scorso 25 marzo 2025.

Si tratta di una svolta significativa nel processo di digitalizzazione dell’amministrazione fiscale a livello europeo. Le nuove regole consentono agli Stati membri di introdurre obblighi di e-fattura interna senza dover più attendere l’autorizzazione della Commissione europea, come previsto in precedenza.

Il contenuto del Pacchetto VIDA

Il Pacchetto VIDA è composto da tre provvedimenti principali:

  • Direttiva UE 2025/516, che modifica la Direttiva IVA attualmente in vigore;
  • Regolamento UE 2025/517, che modifica il Regolamento 904/2010 relativo alla cooperazione amministrativa nel settore IVA;
  • Regolamento UE 2025/518, che interviene sul Regolamento 282/2011 relativo alle modalità di applicazione della normativa IVA.

A partire dal 14 aprile, gli Stati membri potranno adottare disposizioni legislative, regolamentari e amministrative nazionali per rendere obbligatoria la fatturazione elettronica interna, sulla base delle novità introdotte dalla Direttiva 516.

Ambito di applicazione e limiti

L’obbligo di fatturazione elettronica potrà essere applicato solo ai soggetti passivi stabiliti nel territorio di uno Stato membro. Sono esclusi, invece, i contribuenti che risultano solo identificati ai fini IVA ma non stabiliti.

Restano inoltre fuori dall’ambito di applicazione alcune operazioni specifiche, come:

  • Cessioni intracomunitarie di beni;
  • Cessioni nazionali nell’ambito di triangolazioni;
  • Prestazioni di servizi rese in altro Stato membro in cui il fornitore non è stabilito e l’imposta è dovuta dal destinatario.

Tutti questi elementi sono dettagliati nel paragrafo 2 dell’articolo 218 della Direttiva 516/2025.

Italia: proroga confermata fino al 2027

Nel frattempo, l’Italia beneficia di una proroga dell’obbligo di fatturazione elettronica già in vigore, concessa con la Decisione di esecuzione UE 2024/3150, pubblicata nella Gazzetta dell’UE. Il termine massimo è fissato al 31 dicembre 2027, oppure anticipatamente qualora venga introdotto un sistema europeo centralizzato di fatturazione elettronica.

Nel testo della decisione, al quinto considerando, l’Unione sottolinea come l’introduzione della fatturazione elettronica abbia già semplificato gli adempimenti fiscali, aumentato l’efficienza nella riscossione delle imposte e ridotto i costi amministrativi per le imprese.

Con il Pacchetto VIDA, l’Unione Europea compie un passo importante verso la modernizzazione del sistema IVA. L’armonizzazione della fatturazione elettronica rappresenta non solo un’opportunità di semplificazione per le amministrazioni e le imprese, ma anche uno strumento efficace per il contrasto all’evasione fiscale. L’entrata in vigore del 14 aprile segna l’inizio di una nuova fase in cui gli Stati membri avranno maggiore autonomia per spingere la digitalizzazione del sistema tributario nazionale.

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