IL NUOVO LIMITE ALLA CIRCOLAZIONE DEL CONTANTE
La Legge di Bilancio 2023, entrata il vigore in data 29/12/2022 ha introdotto un nuovo limite alla circolazione del contante.
Fino allo scorso anno, il 2022, il limite all’uso del contante era quantificato in €.2.000,00 (precisamente 1.999,99), mentre a partire dal 1° gennaio 2023 la soglia è stata innalzata ad € 5.000,00 (precisamente 4.999,99).
Infatti, dal 1° gennaio i pagamenti o le donazioni si possono effettuare in denaro contante fino a 5.000 euro. La soglia è innalzata anche per prestiti e regali, incluse tutte le operazioni di scambio di denaro che avvengono tra parenti.
Da premettere è che con il termine “pagamento in denaro contante” s’intende la somma corrisposta tramite monete, banconote e titoli al portatore, assimilati al contante.
Più precisamente la legge di bilancio prevede che a partire dal 1° gennaio 2023:
– fino a 4999,99 euro sia possibile effettuare i pagamenti in contanti a un’altra persona/azienda;
– da 5.000 euro in su sia necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili come bonifico bancario o carta di credito per trasferire fondi da un soggetto a un altro.
Il limite ai pagamenti in contanti non contempla il prelevamento o versamento per cassa in contanti dal proprio conto corrente perché non si tratta di un trasferimento tra soggetti diversi.
Rimangono valide alcune eccezioni al limite di utilizzo del contante. Potranno infatti effettuare pagamenti in denaro contante fino a 15.000 euro solo ed esclusivamente cittadini stranieri non residenti in Italia (turisti) nei confronti di operatori di commercio al minuto e agenzie di viaggio e turismo, previa comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
L’alternativa al pagamento contante è il ricorso ai pagamenti digitali che consentono il trasferimento di denaro. Tra i metodi di pagamento digitale più utilizzati, vi sono:
-bonifico;
-addebito diretto sepa;
-carta di credito;
-carta di debito.
Va ricordato che in caso di pagamento in contanti oltre il limite imposto dalla legge, viene sanzionato non solo chi paga, ma anche chi accetta il pagamento.
Le sanzioni per le violazioni all’utilizzo dei contanti partono da un minimo di 1000 euro, sino a 5000 euro in su per le violazioni più gravi di importo superiore a 250mila euro; sanzioni da 3000 a 15.000 euro sono invece previste per chi non comunica la violazione, pur essendo tenuto a farlo.
La necessità di porre un limite alla circolazione del contante nasce dall’esigenza di tamponare e prevenire attività di riciclaggio di denaro, l’ordinamento italiano pertanto ha adottato diversi presidi volti a consentire la sicura tracciabilità dei flussi finanziari ponendo un generale limite quantitativo alla circolazione del denaro stesso.