QUOTA 102: REQUISITI DI ACCESSO ALLA PENSIONE ANTICIPATA
La Quota 102, introdotta con la Legge di Bilancio n. 234/2021, rappresenta il principale strumento per chi vuole andare prima in pensione nel 2023 in attesa delle novità che giungeranno non prima del mese di settembre con la Nota di aggiornamento al DEF.
I sindacati e le forze politiche, in questo scenario economico caratterizzato dai rincari dell’energia, dall’impennata dell’inflazione e dalla situazione bellica dell’Ucraina, chiedono nuove riforme, in particolare la trasformazione di Ape sociale e Opzione donna in misure strutturali e l’introduzione della quota 104 detta anche quota 41, cioè la possibilità di andare in pensione con 63 anni di età e 41 anni di contributi oppure 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica.
Orbene, fino al 31 dicembre 2022 sarà possibile avvalersi della quota 102 che consente di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi versati.
QUOTA 102: CHI PUÒ ACCEDERVI E QUANDO FARE DOMANDA
Quota 102 è una forma di pensione anticipata riservata agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme esclusive e sostitutive di questa e alla gestione separata, dunque, in concreto, a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, agli artigiani, ai commercianti, ai coltivatori diretti e agli autonomi iscritti alla gestione separata INPS.
L’Inps ha, inoltre, precisato che può accedere alla pensione a quota 102 il personale militare delle Forze armate, delle Forze di polizia e di Polizia Penitenziaria, nonché il personale operativo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il personale della Guardia di Finanza.
La nuova formula permette di accedere alla pensione a 64 anni di età e 38 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre del 2022.
QUOTA 102: CUMULO DEI CONTRIBUTI
La legge di Bilancio aveva previsto per la quota 102 le stesse regole della quota 100 in termini di cumulo. Specificatamente per raggiungere i 38 anni di contributi, sono considerati validi tutti i contributi versati, o accreditati presso due o più forme di assicurazione obbligatoria, gestite dall’Inps ed anche quelli cumulati tra gestioni differenti, inclusi i contributi da lavoro all’estero, in paesi dell’Unione Europea nei quali si applicano i regolamenti europei di sicurezza sociale o in paesi extra comunitari legati all’Italia da convenzioni bilaterali (totalizzazione internazionale).
Sono validi i contributi figurativi per invalidità al 74 per cento, ma a condizione che siano maturati almeno 35 anni.
È previsto il divieto di cumulo con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli da lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5.000 euro lordi annui.
Restano inoltre esclusi i contributi figurativi per malattia, disoccupazione o NASPI e quelli pagati alle casse professionali, validi solo dopo l’eventuale ricongiunzione onerosa.
QUOTA 102: DECORRENZA DELL’ASSEGNO PENSIONISTICO
La domanda di pensione può essere presentata in qualunque periodo dell’anno ma è importante considerare che il pagamento decorre trascorsi i seguenti termini:
• tre mesi dalla maturazione dei requisiti per i lavoratori autonomi e per i lavoratori dipendenti del settore privato.
• 6 mesi per i lavoratori del settore pubblico; dunque non prima del 2 luglio 2022, se il trattamento pensionistico viene liquidato a carico della gestione esclusiva dell’AGO o non prima del 1° agosto 2022 in caso contrario.
L’assegno erogato per la pensione quota 102 non subisce penalizzazioni, anche se in molti casi il trattamento pensionistico percepito con quota 102 risulta essere più basso rispetto alla pensione di vecchiaia e tutto ciò dipende dal sistema di calcolo, in quanto un anticipo di 4 o 5 anni a seconda che si sia donne o uomini, comporta un assegno pensionistico più basso, proprio in virtù dei contributi versati.
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